Un rosa settecentesco ed intenso, inseparabile dai
riflessi della seta, perennemente illuminato da bagliori di perle.
Tenero e lucido come solo l'interno di certe conchiglie sanno esserlo, e
ad esse imparentato anche nella consistenza, liquida e cangiante.
Insospettabile testimone del tramutarsi dell'oscurità in luce, effimero
come l'istante prima del sorgere del sole.
Frivolo, nel suo voler farsi leggero, più leggero, anzi vaporoso.
Determinato nel voler vestire angeli e ninfe, troppo insolente per
essere femminile. Sofisticato nel suo essere dichiaratamente
artificioso.
Lontano dall'oro, dal verde pallido e dagli incarnati opulenti di una
Venezia immaginaria e orientale, avvizzisce di colpo e non sopravvive.
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